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Al lavoro con carta e penna

Secondo una curiosa leggenda, fu un ministro cinese chiamato Ts’ai Lun ad inventare la carta. Correva l’anno 105 d.C., quando il ministro si recò, come ogni giorno, presso uno stagno usato come lavatoio dove di consuetudine si fermava qualche ora a meditare e ad osservare le donne lavare i panni. Allora si accorse che le fibrille che si staccavano dai panni logori, a causa dello strofinio e della sbattitura esercitati dalle lavandaie, si accumulavano e si riunivano in un’ansa dello stagno. Ts’ai Lun raccolse con cura e delicatezza il sottile velo di fibrille e lo mise ad essiccare. Nacque così un foglio di una certa consistenza, di colore biancastro ed in grado di sopportare la scrittura. Messo a punto il processo di fabbricazione, il ministro cinese utilizzò come materiale per la produzione della carta la corteccia del gelso. Una storia curiosa, tra fantasia e realtà, per raccontare l’origine di un foglio che a tutt’oggi, malgrado lo sviluppo di altri sofisticati strumenti di comunicazione scritta e non, custodisce un fascino tutto suo.

Ben venga il computer con tutte le sue applicazioni di alta e raffinata tecnologia; come non accogliere a braccia aperte lo sconfinato e generoso mondo di internet, la comodità e l’efficienza della posta elettronica, la velocità di WhatsApp e le prossime innovazioni che certamente ci attenderanno. Ma anche sfogliare le pagine di un quotidiano fresco di stampa, riconoscendone i profumi e le consistenze; ricevere una bella lettera scritta a mano, fatta di significati unici e personali sono piaceri da custodire. Senza dimenticare che far rivivere il fascino della carta attraverso la bella scrittura, averne cura, non sprecarla quindi riciclarla, non è solo una questione di stile, ma anche di rispetto. Buona scrittura!

Per approfondire il tema dello stile nelle relazioni d’affari vi invitiamo ad iscrivervi al nostro workshop “La Comunicazione Elegante”.

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